Incapsulamento amianto

Perché rimuovere l’amianto

È stato riscontrato che dal 1976 il 72% del materiale utilizzato dalle imprese edili per la copertura di tetti era l'amianto: un dato legato alla sua elevata resistenza al calore di tale materiale, alla bassa usura e all’azione di agenti chimici e al suo basso costo. La Legge 257 del 27/03/1992 ha sancito la cessazione dell'impiego dell'amianto in Italia, classificato ora come materiale tossico e cancerogeno. La pericolosità delle coperture in lastre di cemento contenenti amianto dipende dall'eventualità che le fibre di amianto siano rilasciate nell'ambiente, a causa dell'invecchiamento o dell’azione degli agenti atmosferici e che le fibre inalate causino gravi patologie all'apparato respiratorio. Per questo motivo è necessario il recupero.

Laddove non sia possibile effettuare la rimozione dell’amianto, per motivi architettonici o strutturali o per la pericolosità di tale intervento, si deve optare per l'incapsulamento. Questo processo consiste nel trattamento dell'amianto con prodotti specifici – penetranti o ricoprenti – che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto e a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. I vantaggi di questo tipo di intervento sono da riscontrarsi nei costi e nei tempi, che risultano contenuti. I rischi per i lavoratori e per l’inquinamento dell’ambiente sono ridotti rispetto alla rimozione, mentre il più grosso inconveniente deriva dalla permanenza nell’edificio dell’amianto e, quindi, dalla necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione costante. Di seguito, è possibile apprezzare i professionisti di Lattonieri Gabrielli e Osti intente opere di incapsulamento.